Comodamente seduti sulla poltrona di casa, davanti a un
computer. L’era di internet ha cambiato molte cose, prima di tutto il modo di
interagire con le persone. Se grazie ai social network più famosi come
Facebook, tanto per fare un nome, è possibile “arruolare” un nuovo esercito di
amici virtuali, attraverso le chat si possono fare nuove conoscenze destinate a
diventare, magari, importanti storie d’amore. Il binomio sentimento e
tecnologia piace sempre di più e il segreto di questo successo è presto
spiegato. «Innanzi tutto comunicare attraverso la chat permette una protezione
dell’anonimato», premette la dottoressa Laura Duranti, sessuologa . «Proprio
questo “vantaggio”, o il celarsi dietro diversi nicknames (gli pseudonimi
utilizzati per farsi riconoscere in chat), rappresenta uno degli aspetti più
interessanti del fenomeno. La chat consente di giocare con la propria identità,
di scegliere di mostrare solo gli aspetti della personalità ritenuti più
interessanti. Tutto ciò contribuisce al superamento illusorio delle barriere,
soprattutto psicologiche, che frustrano la vita di relazione nella realtà. La
timidezza e l’introversione vengono “scavalcate” grazie alla protezione offerta
dal mezzo e la capacità di socializzare se ne avvantaggia notevolmente».
L’anonimato facilita l’apertura e il dialogo
Di solito ci si svela lentamente, solo quando si sente che
si può essere compresi; l’investimento affettivo ed emozionale è possibile
perché c’è distanza e quindi è un tentativo che si può fare a piccoli passi,
per vedere se funziona. Vi sono precise differenze nell’approccio dei due
sessi, come puntualizza la dottoressa Duranti:
«Le donne chattano per fare nuove amicizie, considerando la chat un
luogo di “ascolto”, dove le loro sofferenze e i loro bisogni vengono accolti in
un modo veloce e “privato”, senza la necessità di esporsi realmente come
avverrebbe invece nella vita reale, dove il rischio di essere ferite o
rifiutate è invece sempre presente. Gli uomini, per lo più, quando dall’altra
parte del monitor c’è una donna, richiedono spesso foto e numero di telefono
(frequenti sono i tentativi di deviare la conversazione su argomenti
esplicitamente sessuali). Queste modalità interattive favoriscono il
raggiungimento di un’intimità in tempi rapidi, altrimenti irraggiungibile. Non
stupisce, quindi, che oggi si assista all’esplosione del fenomeno degli “amori
virtuali”».
Dati alla mano, in sostanza, la relazione
on line è percepita come più controllabile, rispetto a quella reale.
All’origine una grande insoddisfazione…
All’origine di questa ricerca, si cela una profonda
insoddisfazione. Le “chattatrici”, a differenza degli uomini, non manifestano
un grande bisogno di incontrare personalmente il compagno virtuale. Il partner
in rete piace, all’inizio, per quello che dice e per come lo dice. «La
comunicazione manca di tutti quegli aspetti del non verbale che danno realmente
colore a ciò che si dice: gesti, tono della voce, espressioni del viso, ecc.
Per sopperire a queste mancanze, si “immagina” l’altro per come lo si desidera,
illudendosi che sia realmente così. L’innamorato virtuale crede quindi di
sapere cosa l’altro pensa, ha la sensazione di aver saputo leggere tra le
righe, di conoscere tutto della sua vita, del suo passato e del suo presente,
ha la certezza di coglierne i desideri e le aspettative, pensa di saperne di
più di chi gli vive accanto, ma è solo un’illusione», continua la sessuologa.
… ma la delusione è dietro l’angolo
In sostanza ci si innamora di un’idea, di un sogno,
riempiendo le inevitabili caselle vuote dell’identità dell’altro con parti di
sé proiettate. E il rischio è dietro l’angolo. Spesso, infatti, con l’incontro
nella realtà, arriva puntuale anche la grande delusione. «La disillusione che
si realizza nell’incontro reale con chi non corrisponde alle aspettative,
riporta inesorabilmente alla propria irrisolta solitudine», sottolinea la
dottoressa. Sul web avvengono indubbiamente “incontri”, molto più raramente
“relazioni”. Un legame può consolidarsi nella realtà solo quando, e i casi sono
rari, gli scambi virtuali trovano riscontro nel contatto reale tra due persone.
Attenzione, ciò non significa che ci sia stato un cambiamento nelle persone con
l’avvento delle chat: queste hanno solo reso possibile esternare istanze
psicologiche precedentemente soffocate. Con questo potente mezzo, certe proposte
diventano legittime e viene superata la comune tendenza alla repressione degli
istinti. L’incontro con persone diverse dà vita a confronti e scambi culturali,
nel corso dei quali si possono approfondire interessi e tematiche di ogni tipo.
Le comunità virtuali presenti in Internet possono supplire all’assenza di
comunità reali rendendo possibile, forse illusoriamente, il superamento della
solitudine, la costruzione di appartenenze e di relazioni significative, la
condivisione di interessi, valori, storie, il raggiungimento di un senso di
vicinanza emotiva e di partecipazione a una collettività.
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